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GIADA MATTEOLI: LEGARE PITTURA E MUSICA IN UN POETICO CONNUBIO

  • ·Giada sarà una delle pittrici che animerà il live painting dell'EggParty R-Evolution!                                                               È una di quelle artiste capaci di realizzare un'opera d'arte con il semplice tocco della propria matita.Magnetica nel suo modo energico di disegnare e dipingere, si è fatta conoscere in giro per tutta la Toscana e non solo per la costanza e la passione nel proprio lavoro, oltre che per il talento e lo studio che applica in ogni tratto che realizza. Parteciperà all'EggParty R-Evolution il 24 Gennaio 2015 a Villa Ariston e animerà l'happening con il suo live painting e sicuramente sarà una delle protagoniste dell'evento. In questa intervista ho il piacere di presentarvi una delle giovani pittrici più poetiche che io abbia mai conosciuto:Giada Matteoli.                                                                                                                                                                   Intanto ti ringrazio per le tue bellissime parole, che contraccambio con stima in quello che fai.    Mi riempie il cuore partecipare ad eventi con persone come te.
  • Giada, cosa ti ha spinta a intraprendere il percorso artistico e pittorico?

    A creare mi spinge la necessità di far emergere ciò che è dentro me, come una terapia. Il mio interesse c’è, da che mi ricordo, piano piano, con lentezza è cresciuto e si è fatto spazio. Ho preso coscienza di questo bisogno, in modo più concreto, da quasi sei anni. Ora sento che non ce la farei a fare a meno di esprimermi così. Credo sia una ricerca ed una crescita personale.                                                                                                                                                                           

  • Quando ti cimenti nella realizzazione di un'opera, quali obbiettivi emotivi ed espressivi ti prefissi?

    Io ho due modi di iniziare un lavoro. Ultimamente mi accade spesso di non prefiggermi un obbiettivo, ma mi lascio trasportare dal gesto del segno, quando disegno. Attraverso questo, scelgo una direzione invece che un’altra, come succede soprattutto nei miei schizzi a penna. A volte, invece, mi capita di affrontare un tema o una sensazioneche mi è stata indotta, ad esempio da una musica. Emozioni che racchiudo in concetti che si tramutano in colori e forme. Faccio brevi brainstorming, ma mi muovo sempre attraverso la contrapposizione degli opposticon un linguaggio abbastanza sintetico, perché la mia volontà è di avere un risultato universale, nonostante la mia impronta. In entrambi i casi il risultato che ne deriva spesso differisce dalla partenza. C’è una trasformazione tra quello che sento e quello che penso, la cosa importante è che il lavoro sia coerente con me stessa e che non tradisca ciò che sono.

  • Io so che tu hai un modo tutto tuo di lavorare, ossia c'è un grande legame tra il tuo modo di dipingere e la musica. Quale rapporto intercorre tra la pittura e la musica dentro di te?                                                                                                           Sì, la musica è il mio grande amore. Purtroppo non so suonare. Da quando avevo quattro anni sono un’ascoltatrice assidua. La musica è un’arte che va oltre all’idea di creare. C’è un mondo da dire su questo. Senza prolungarmi troppo dirò che la musica arriva immediatamente dove le altre arti arrivano con un attimo di ritardo. Senza che noi ce ne accorgiamo, essa raggiunge direttamente la nostra parte più intima, quella dell’affettività e dell’emotività.                                 Senza che noi decidiamo di prenderla o meno in considerazione. Quando ascoltiamo, senza volerlo, un suono o una melodia, ne rimaniamo colpiti sia che ci piaccia o che non ci piaccia. Pulsa dentro di noi, perché è in noi e intorno a ciò che ci circonda. L’arte visiva, mio malgrado, non ha questa caratteristica così diretta, pur avendo una forza espressiva, perché, ad esempio,se un’immagine non ci piace, possiamo ignorarla. Possiamo scegliere di non “sentirla”.                                       Per quanto riguarda la musica, il discorso è più complesso. Credo fermamente, però, chel’immagine e la musica possano creare un connubio meraviglioso.                                                                                                                                                 Per me crea un mondo parallelo onirico e vero, dove i contrasti sono l’essenza stessa dell’essere. La pittura fine a se stessa non mi basta. Non riesco a vedere bene i quadri esposti solo nelle gallerie d’arte, mi sembra che non siano “vivi”. L’opera la vedo vivere negli spettacoli teatrali, durante le estemporanee, nei live painting e immerse nella natura. L’arte dovrebbe vivere dove c’è vita, perché da essa prende vita, nella maniera più schietta e poetica.

  • Ora una domanda curiosa, ma molto interessante: quando tu osservi un'opera, cosa cerchi in essa?                                           Da un’opera non so cosa cerco, ma quando la osservo mi piace se mi rimanda ad un mondo interiore e mi pone delle domande, mi deve far sognare, incubi compresi.

  • Chi sta organizzando l'evento del 24 Gennaio 2015 desidera promuovere gli artisti che partecipano attivamente all'happening. Che cosa ti aspetti da questa manifestazione? Hai qualche progetto che desideri promuovere?

    Spero di stare bene, perché non è così scontato. Se c’è anche una sola persona che apprezza ciò che faccio,                     il benessere mi irradia.  Sto bene anche se mi confronto conoscendo altri artisti, perché si possono creare cose nuove.       Spero di poter far conoscere ciò che faccio, perché a me interessa partecipare a nuovi progetti. In passato ho avuto modo di conoscere come in teatro, l’arte visiva si sposi con la musica, la danza e la recitazione. Ben vengano progetti come questo. Ti ringrazio di questa opportunità, dove respirare cose nuove è sempre la mia ricerca.   http://www.multiegg.it/fuori-dal-guscio/arti-visive/pittura/item/262-giada-matteoli-legare-pittura-e-musica-in-un-poetico-connubio.html